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Vivere ai piedi di un vulcano attivo come l’Etna non fa paura?

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Vivere ai piedi di un vulcano attivo come l’Etna non fa paura?

Da anni oramai lavoro nel settore turistico e da anni ormai sono abituata alle domande degli ospiti che porto in giro per la mia amata montagna. Domande originali, domande impegnate e meno impegnate, domande la cui risposta vale cento milioni di dollari e domande a libera interpretazione. Ma la domanda delle domande, quella che so che arriverà ma non so quando, quella a cui dovrò rispondere come se fosse la prima volta che sento è: Vivere ai piedi di un vulcano attivo come l’Etna non fa paura?

Paura o non paura? 

Dovremmo farla ai Greci questa domanda quando nel 734 a.C. fondarono Naxos, la prima colonia greca della Sicilia o quando decisero di fondare Catania sulla collina Monte vergine su un antico cratere spento.

Dovremmo farla ai romani, che con la pietra vulcanica, costruirono uno degli anfiteatri più grandi d’Italia. Chissà che spettacolo doveva essere, un teatro tutto nero!

Insomma dovremmo chiederlo a tutti i popoli che stregati dalla bellezza di questa parte delle Sicilia decisero di fare guerre e conquiste per accaparrarsi il nostro prezioso terreno fertile.

Vivere ai piedi di un vulcano attivo come l’Etna non fa paura?  

Vulcano? E chi parla di vulcano qui? Per noi l’Etna è a “Muntagna” anzi la montagna delle montagne come lo indica l’altro nome con cui i nostri nonni usano chiamarla “Mungibeddu” o “Mongibello” . La parola contiene una parte che deriva dal latino Mons “montagna” e l’altra dall’arabo “Gebel” che vuol dire “montagna”. Le parole tramandate ci dicono tanto.

Il rapporto tra noi è il vulcano è quello tra uomo e montagna e non tra uomo e vulcano e questo fa la differenza. Io non ho mai detto: Ciao mamma oggi me ne salgo sul vulcano a fare una passeggiata. Lei mi avrebbe risposto: Unni?? (Dove?). Parlare di vulcano a casa, tra amici, tra siciliani ci disorienta. Per noi è Montagna dalle sembianze quasi umane. Mio nonno diceva: “oggi è siddiata” (oggi è arrabbiata) che tradotto e interpretato significa:  oggi ci sono boati più del previsto magari sta per eruttare.

 Ma si arrabbiano le persone non i vulcani. E invece il nostro si arrabbia, è quasi umano anzi è umana, sempre lei la muntagna. E quando si arrabbia che non ne può più si dice che A MUNTAGNA SCASSAU! La montagna si è squarciata, c’è un’eruzione.

Con te e senza di te

Viviamo nella sua costante presenza e anche della sua assenza. Quando partiamo da Catania è l’ultima cosa che vediamo ma è anche la prima che vediamo quando torniamo. Per chi vive all’estero o ha vissuto per tanti anni all’estero come me, sa di cosa sto parlando. L’Etna ci saluta con il suo pennacchio bianco, ci accoglie e ci ricorda che ovunque siamo quella è, e sarà casa nostra, la nostra terra.

Ma ritorniamo alla questione iniziale: vivere ai piedi di un vulcano attivo come l’Etna non fa paura? Saremmo dei supereroi a non avere paura. La mia generazione sebbene abbia vissuto l’ultima importante eruzione quella tra il 2002 e 2003, passata alla storia come l’eruzione perfetta, non ha  vissuto il dramma di perdere casa come durante l’eruzione del 1928 o vedere sparire paesi interi durante quella del 1669.

L’Etna un sorvegliato molto speciale

È anche vero, però, che i tempi sono cambiati. Oggi l’Etna è uno dei vulcani più attivi al mondo ma anche uno dei più monitorati al mondo. Un vero e proprio sorvegliato speciale 24 ore su 24, attraverso dei sensori specifici piazzati tutto intorno al vulcano che ne misurano ogni singolo respiro. È grazie al grande lavoro svolto dalla INGV di Catania che oggi possiamo andare serenamente a fare le nostre escursioni anche fino ai crateri sommitali cioè quelli attivi.

Anche quando un’eruzione è improvvisa, e negli ultimi mesi è capitato spesso, non c’è nulla da temere. L’Etna, ad oggi, viene considerato un vulcano “Buono” nel senso che anche in presenza di eruzioni improvvise, la lava scorre così lentamente che prima di poter fare qualche danno ci vorrebbe qualche mese. Intanto la gente, qualora fosse necessario avrebbe tutto il tempo per evacuare. Le esplosioni se pur certe volte veramente esagerate come quella del 2015, rimangono confinate in cima. Cenere, lapilli e bombe vulcaniche ricadono direttamente sul luogo dell’esplosione. Quindi niente paura, tutto è sotto controllo!

Se stai organizzando la tua vacanza in Sicilia, devi assolutamente visitare l’Etna. Segui questo link, abbiamo numerose proposte per te.

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