La Colonna Pizzuta, monumento misterioso tra le campagne di Noto
A pochi chilometri dallo svincolo autostradale di Noto (A18) , su un ramo della strada provinciale 59, il viaggiatore più attento potrebbe essere attratto da una sorta di struttura cilindrica eretta in mezzo alle campagne netine. Si tratta delle colonna Pizzuta. Oggi, vi racccontiamo la sua storia e che storia…!
Adagiata su di una piccola collinetta verdeggiante, dove un tempo si trovava l’antica Eloro, si può ammirare in tutta la sua possenza, questa colonna alta circa 18 m.
Il monumento è di epoca greca risalente al III sec. a.C. Sul bordo est possiamo osservare una scritta che recita:
“FERDINADI REGIS AUGUSTISSIMI PROVIDENTIA RESTITUIT ANNO – 1795– ”
La sua origine non è del tutto chiara, ma facendo un salto nel tempo, proviamo a ricostrure la sua storia.
Le origini della Colonna Pizzuta
L’archeologo Paolo Orsi (1859-1935), la studio’ e la esplorò escludendo che fosse un monumento che celebrasse vittorie o conquiste. Egli, si trovò di fronte un sepolcro, un ipogeo funerario, di forma quadrangolare stuccato da colori rosso e bianco. In esso vi erano raffigurati due guerrieri di cui uno con in mano un bronzo risalente all’epoca di Gerone II ( tiranno di Siracusa) 270 – 215 ac .
Jean Houel nel suo “voyage pittoresque des isles de sicile, de malte et de Lipari” (1782- 1787) descriveva con stupore questa specie di colonna di pietra di “magnifica fattura”. Il terribile terremoto (1693) la danneggiò notevolmente e la spaccò dall’alto al basso, continua houel nel suo resoconto di viaggio.
Chiudiamo questa breve nota sulla colonna Pizzuta con la curiosità legata al nome che è comunque incerta. Il condizionale è d’obbligo in quanto potrebbe il suo appellativo di” Pizzuta” esser riferito al profilo che magari anticamente (antecedentemente al sisma) avrebbe potuto avere la forma a punta (pizzuta) o più semplicemente legato alla presenza della mandorla pizzuta, prelibatezza del Val di Noto e molto ricercata dall’industria dolciaria.
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